venerdì 14 aprile 2017

La mia intervista in occasione dell'uscita di "Oltre la tela"



In occasione dell'uscita del mio secondo libro sono stato intervistato. Riporto qui di seguito i passi più significativi:

Intervista all’autore

Massimo Bruno Antinori torna “sul luogo del delitto” dando vita a Oltre la tela, l’ideale seguito di Gaia, il suo esordio letterario. Chi ha amato le atmosfere a cavallo tra il fantasy e la fantascienza del primo episodio, non potrà fare a meno che restare entusiasta della seconda parte di un’avventura che si spinge, sempre più, ai confini di ogni umana immaginazione. Abbiamo chiesto all’autore di parlarci di questa sua nuova fatica letteraria.

Rispetto a Gaia, Oltre la tela ha atmosfere più dark. Sembra quasi che lei abbia voluto mostrare la parte in ombra, il lato oscuro di questa affascinante saga...

Gaia è luce, Oltre la tela è ombra, l’oscurità dell’ombra che esiste solo grazie alla presenza della prima. Un binomio indivisibile che non potevo ignorare. Tutti gli avvenimenti accaduti in Gaia, tutte le scelte fatte dai protagonisti, non potevano non generare un lato oscuro, il classico rovescio della medaglia che verrà svelato in Oltre la tela.

Tra tutti i pittori ha scelto le tele di William Blake come “portale” che permette al protagonista di affacciarsi in un’altra dimensione. Può spiegarci il perché di questa scelta?

La personalità geniale, ma nello stesso tempo cupa, misteriosa ed eccentrica del poeta, pittore e scultore inglese ben si adatta alle atmosfere del libro, alcune sue opere visionarie sono state di ispirazione per ricreare i paesaggi alieni che fanno da sfondo alla storia.

Tema portante del romanzo è la capacità del protagonista di leggere la mente e i pensieri delle persone. Un dono, ma anche una condanna, che lo porta a rifugiarsi nel solipsismo e nella solitudine. Penso che questo aspetto celi una critica, nemmeno troppo velata, ai rapporti interpersonali che si creano tra gli adolescenti, spesso attanagliati dall’incomunicabilità. Cosa può dirci in proposito?

Indubbiamente il tema dell’adolescenza e delle sue problematiche, tra cui la scarsa capacità di comunicare se non attraverso l’uso dei “social”, è parte integrante dei miei romanzi per il semplice motivo che i miei tre ragazzi stanno attraversando proprio questo periodo critico della loro vita. D'altronde all'interno della “rete” purtroppo si può arrivare a conoscere una persona meglio che dal vivo, i suoi gusti, le sue aspettative, ogni aspetto della sua vita e questo non è forse una specie di lettura della mente? 

I rimandi al capolavoro di Lewis Carroll (Alice nel paese delle meraviglie) sono molto più che un semplice omaggio. Quali sono gli altri autori da cui ha tratto spunti e suggestioni?

Sono due gli autori che più hanno inspirato il mio lavoro, il primo è senza dubbio Tolkien, il capostipite del mondo fantasy. Il tema del “viaggio” attraverso innumerevoli pericoli da parte di personaggi positivi palesemente più deboli dei loro nemici malvagi è tipico delle opere dello scrittore britannico, un viaggio che non è solo attraverso terre sconosciute a pericolose, ma soprattutto un viaggio attraverso la conoscenza di se stessi e delle proprie capacità. Il secondo autore è il maestro inarrivabile Stephen King la cui capacità di tenere alta la tensione del lettore per interi capitoli, se non per l’intero romanzo, è il sogno di ogni scrittore esordiente.

Tre è il numero perfetto: dobbiamo aspettarci un ulteriore capitolo della saga?

Al momento non ho in cantiere un terzo capitolo della saga, ma non lo escludo per un prossimo futuro. Il prossimo romanzo, ancora in fase embrionale, sarà di genere diverso, tendente al giallo: una storia crepuscolare ambientata nel tardo’800.